Non concordo con questi metodi (almeno non pubblicamente ), però davvero complimenti al Dark SEO Team per essere riusciti ad hackerare addirittura il sito dell’ingegnere più famoso di Google
Chissà se ora Matts Cutts dovrà scrivere una “lettera di riammissione” al Dark SEO Team
P.S. bellissimo il testo riportato sulla home di darkseoteam.com: Naturalmente mento quando faccio credere a tutti che “content is King”, il seo black hat e lo spam sono i veri re. Google è uno stupido algoritmo che si basa sui backlinks di spam .
Si è appena concluso il fantastico pesce d’aprile di Matt Cutts che ha svelato l’autohackeraggio sul suo sito. Io (Paola) ci sono cascata in pieno e mi sono immaginata questo Dark SEO Team come una sorta di Dead Poets Society del web: diabolici, crepuscolari e affascinanti allo stesso tempo (deformazione femminile in piena regola). Comunque oggi se ne sono lette delle belle sull’argomento, c’è chi ha scritto del doppio hackeraggio inflitto dal Dark SEO Team a Matt Cutts e controbattuta dall’ingegnere di Google sul loro sito. Qualcuno ha analizzato la grammatica per trovarci piccoli errori linguistici dei francesi. C’è chi ha studiato il codice della pagina hackerata pensando che il Dark SEO Team avesse attivato un account di Google Analytics per girare poi le statistiche a Matt.
Insomma curiosità, gossip e un pizzico di amore/odio per il nostro Google: great April’s Fool Day.