Il grande momento di successo e crescita economica del settore SEO/SEM è sicuramente confermato dalle numerose offerte di lavoro che quotidianamente vediamo pubblicate da aziende, agenzie e centri media in cerca di candidati qualificati. Per citarne alcune, posso riportare alcuni interessanti post recentemente scritti da Marco Loguercio, Mauro Lupi e Andrea Cappello che presentano un quadro piuttosto realistico delle esigenze di selezione delle aziende in questo settore.
Trovandomi dall’altra parte della barricata, ossia nella favorevole posizione di una consulente SEM, vorrei descrivere brevemente le sensazioni di chi si trova a vivere un momento professionale particolarmente inebriante, in cui si ricevono inviti a “fare due chiacchiere” da parte delle aziende o si viene contattati entro breve dall’invio del proprio curriculum.
La sensazione dominante è indubbiamente l’entusiasmo dovuto non solo alla possibilità di scegliere, ma anche alla consapevolezza di assistere alla crescita di un mercato a cui ci siamo avvicinati per grande passione e fiducia: nessuna delle persone che oggi lavorano in questo ambito ha ricevuto una formazione specifica, che non esisteva agli albori e continua tuttora a scarseggiare. I miei inizi con il search engine marketing risalgono al 2003, quando mi trovai a gestire le prime campagne di keyword advertising negli Stati Uniti, cimentandomi con meccanismi di marketing e pricing totalmente nuovi e utilizzando le poche istruzioni fornite da Google che ai tempi, ed oggi sembra veramente assurdo, suggeriva di cominciare con solo 5 parole chiave per gruppo!
La seconda sensazione, certamente meno rassicurante della prima, è il dubbio di trovarsi in una bolla di sapone, un settore attualmente in crescita effervescente che potrebbe forse crollare in un futuro non lontano lasciando un senso di amaro in bocca. Il triste evento, in realtà, non mi scioccherebbe più di tanto avendo già vissuto in prima persona il collasso delle aziende dot com avvenuto in modo clamoroso ed inesorabile nella Silicon Valley e non solo, intorno al 2001/2002.
In definitiva, credo sia indispensabile per chi opera in questo settore, vivere il momento di grande entusiasmo lavorando con professionalità e continuando a favorire la crescita del mercato, prestare molta attenzione alle tendenze del settore per cogliere spunti iniziali di cambiamento ed essere in grado di riconvertire le proprie competenze seguendo l’evoluzione del mercato.