E’ noto che i motori di ricerca sono i più grandi veicolatori di traffico nel web; riuscire a scalare le loro serp, per le parole che ci interessano, non può che portare dei grandi benefici ai nostri siti.
Il compito di un buon seo, però, non è solo quello di creare traffico intorno al proprio progetto, ma anche quello di fare in modo che l’utente, una volta atterrato sul nostro sito, trovi le informazioni richieste nel modo più semplice ed elementare possibile. Ancora una volta, per questo compito, ci possono venire in aiuto i MDR. Infatti una attenta analisi delle query con le quali gli utenti arrivano sul nostro sito può farci comprendere meglio ciò che il nostro target cerca, di conseguenza possiamo:
- “Correggere la rotta” se ci rendiamo conto che la direzione presa non é quella giusta
- Creare dei contenuti più specifici e dettagliati in modo da andare incontro alle esigenze della nostra utenza
- Individuare con maggiore precisione i nostri competitor ed analizzarne le azioni
- Cercare di creare una nostra nicchia di mercato.
E’ chiaro che in queste fasi una attenta analisi dei file di log e di come l’utente navighi nel sito può fornire delle informazioni ancora più dettagliate ma, per chi non ne avesse la possibilità, comunque i processi appena descritti rappresentano una ottima fonte di informazioni.
Oggi vorrei affrontare il problema di come progettare ed implementare la struttura di un sito in modo da renderlo digeribile sia agli utenti che agli spider dei MDR.
Per farlo prenderò spunto da una vecchia lezione di marketing tenuta da uno dei professori universitari che ricordo con più affetto.
In questa lezione, il docente ci spiego che una campagna di comunicazione per aver successo deve essere facilmente comprensibile anche da un ”bambino scemo”.
Analizzando in profondità il concetto, una buona attività di comunicazione deve:
- Veicolare un solo messaggio in modo chiaro ed univoco
- Fornire gli elementi di base utili per la comprensione del messaggio stesso
Applicando questa teoria alla progettazione di un sito, ne deduco che:
- La home page del sito deve spiegare con chiarezza la mission dell’azienda che rappresenta.
- Ogni pagina deve trattare in modo semplice e completo un unico argomento
- Tutte le sezioni del sito, e quindi gli argomenti trattati, devono essere facilmente raggiungibili
Non dico che queste poche, ma importantissime, caratteristiche da sole possano decretare il successo di un progetto web, ma di certo renderebbero la vita più facile agli utenti, agli spider dei MDR(che scandagliano la rete alla ricerca di informazioni) e senz’altro anche a noi che siamo chiamati ad ottimizzare e massimizzare le potenzialità di un sito web
Oggi ho deciso di correre il rischio di essere tacciato di sentimentalismo, pubblicando una mail che mi ha inviato una mia amica e collega di ufficio.
Dato che, per mia natura, ritengo superfluo commentare parole non mie, mi limiterò a riportare fedelmente la lettera:
In occasione dell’inaugurazione di Google Base, vorrei spezzare una lancia in favore del padre dei community classifieds, il mitico craigslist.com, un sito che mi è molto caro non solo perché quando conobbi Craig Newmark di persona rimasi molto colpita dalla sua modestia ed umiltà, ma soprattutto perché il suo sito mi ha aiutato a sentirmi veramente parte della comunità di San Francisco. Grazie ai suoi annunci gratuiti ho trovato amici con cui condividere interessi culturali e sportivi, studenti a cui impartire lezioni di italiano, mobili a buon mercato per i miei numerosi traslochi e anche un lavoro interessante a due passi da casa.
Trovo inoltre peculiare che un sito di tale portata si sia promosso nella Bay Area grazie al passaparola dei suoi affezionati visitatori senza spendere un dollaro in operazioni di marketing e che si sia finanziato per molti anni solo grazie alle aziende in cerca di candidati locali, che pagavano $75 per pubblicare offerte di lavoro.
Sono inoltre orgogliosa di riportare quella che è stata definita l’essenza di Craigslist:
craigslist is about:
- giving each other a break, getting the word out about everyday, real-world stuff.
- restoring the human voice to the Internet, in a humane, non-commercial environment.
- keeping things simple, common-sense, down-to-earth, honest, very real.
- providing an alternative to impersonal, big-media sites.
- being inclusive, giving a voice to the disenfranchised, democratizing …
- being a collection of communities with similar spirit, not a single monolithic entity.
Forse la mission di craigslist sarà destinata a cambiare con l’acquisizione del 25% da parte di eBay ma a me piace ricordarlo come un sito che ha reso più allegra la mia vita a San Francisco.
Ciao
Paola
Da un po’ di tempo, analizzando i dati relativi alle ricerche degli utenti, ho potuto osservare come le ricerche stiano cambiando. Le famose “keyword secche”, inseguite ed agognate da tutti i seo, stanno lasciando il passo a query più dettagliate. Ad esempio la famosa key “hotel Roma” presa da sempre come emblema delle key difficili da posizionare, sta cedendo lentamente il posto a ricerche più dettagliate, quali: “hotel 5 stelle a Roma”, “hotel a Roma Stazione Termini” ecc.
Questo denota che l’utente ha preso sempre maggiore confidenza con i motori di ricerca e sta imparando ad affinare il modo di utilizzarli. Questo fenomeno potrebbe avere varie ripercussioni sul mondo del posizionamento: i risultati vengono filtrati a monte da key più specifiche e l’utente che arriva sul nostro sito con una ricerca specifica è sicuramente più targettizzato di un utente che ha utilizzato una key generica.
Mi chiedo, ironicamente, se alla fine il calo degli spam engine sarà dovuto agli algoritmi di google, oppure al nuovo modo che gli utenti stanno acquisendo nell’interrogare i MDR.
Alcune settimane fa ho letto dello sviluppo, negli Stati Uniti, del pay per call in affiancamento al pay per click. La cosa mi ha fatto riflettere su alcuni argomenti:
- In primo luogo internet sta avvicinando sempre di più l’azienda al consumatore finale e sempre di più la pubblicità in rete viene pagata, a differenza degli altri media, in base agli effettivi contatti stabiliti tra l’azienda e il consumatore.
- Mi sono poi interrogato sulle modalità di tracciamento delle performances degli annunci e, specialmente, sull’evoluzione delle landing pages. Queste ultime, come sappiamo, sono delle pagine costruite ad hoc per convincere l’utente a compiere una determinata azione. Nel caso del keyword advertising le landing, spesso, rappresentano le pagine di atterraggio dove dirigere l’utente per convertirlo in contatto. Quando una campagna di advertising registra molte visite, ma poche conversioni, si agisce, tra le altre cose, sulle landing pages per migliorarne la perfomance. Nel caso del pay per call le landing scompaiono, o meglio, vengono sostituite dalla centralinista, o chi per essa, dell’azienda che risponderà al numero pubblicizzato nell’annuncio.
La cosa che trovo divertente è che mentre per migliorare la performance delle landing pages si agisce sulla grafica e sui contenuti della pagina web, per migliorare la conversione nel caso del pay per call si andrà ad agire sui modi di risposta “dell’addetto al telefono”, trasformando quest’ultimo in una landing umana
Faccio seguito ai pochi ,per sfortuna,interventi sui vari forum di settore che pongono l’accento sull’importanza di buoni contenuti per un efficace posizionamento.In particolare il mio buon amico SergioF4 del forum di html,con il quale mi scuso per non essere riuscito a trovare l’indirizzo del suo post,pone l’accento sull’importanza di buoni contenuti ai fini di una corretta indicizzazione,di una soddisfazione del bisogno informativo dell’utenza e quindi di fidelizzazione e dell’effetto positivo che dei buoni contenuti possono avere per stimolare la nascita di link spontanei al nostro sito.Da parte mia vorrei aggiungere a questa analisi che una buona attività di comunicazione non può prescindere dall’individuazione precisa del nostro target di riferimento.La buona riuscita di un’attività di comunicazione è data non solo dal contenuto del nostro messaggio ma anche da come questo viene veicolato.Risulterà ovvio che il tipo di linguaggio usato varierà a seconda della tipologia del sito;un sito che si rivolge ai giovani dovrà pertanto usare forme di slang giovanile che non solo miglioreranno l’impatto comunicazionale ma troveranno anche riscontro nelle query che il target formulerà nei MDR,migliorando di conseguenza l’indicizzazione e il posizionamento del nostro progetto web.Mi sento sicuro nell’affermare che dei buoni contenuti ed un’individuazione precisa del linguaggio da utilizzare e delle keywords del sito su cui puntare il posizionamento sono molto più efficaci di cento doorway pages.
Questo blog non vuole essere una raccolta delle principali notizie riguardanti i motori di ricerca, anche perchè in questo campo esistono già delle ottime fonti, ma semplicemente rappresenterà un insieme di mie considerazioni personali sulle principali tecniche di posizionamento. Da anni ormai la mia vita lavorativa, e non solo quella, trascorre tra i principali forum del settore, analisi delle serp e formulazione di 1000 e più ipotesi sul funzionamento degli algoritmi dei principali MDR. Dopo aver letto di tutto, in giro per il web, ho così deciso di propinarvi alcune delle mie, spero giuste, osservazioni.