E’ da un po’ di giorni che mi ritorna in mente un’ affermazione fatta da Matt Cutts, di cui riporto un breve riassunto(purtroppo non riesco a ritrovare il link al post) :”la differenza tra Google, Yahoo e Msn è che noi cerchiamo di trattenere l’utente il meno possibile dandogli subito le informazioni di cui ha bisogno, mentre i nostri competitor tentano di farlo navigare all’interno dei propri portali” . Certo questa affermazione, per dirla tutta, era più vera per il passato che per il presente, dove percepisco una tendenza inversa: Msn sta puntando di più sulla ricerca, mentre Google , il cui core business resta sempre il search, si sta muovendo su mille altri progetti.
Cutts, però, mi ha dato modo di riflettere su come l’azione di Google sia stata il frutto di una attenta analisi di marketing.
Sergey Brin e Larry Page hanno saputo capire, per primi, le possibilità di sviluppo del mercato del Search Engine e sfruttarlo appieno, giocando un ruolo fondamentale nella creazione di quello che oggi è uno dei settori più promettenti della New Economy.
Google si è imposto facilmente perché ha saputo interpretare e soddisfare i bisogni dell’utenza a cui si rivolge. Questo non solo grazie alla qualità dei risultati presentati ma anche per merito di molti altri fattori, tra i quali:
- la sua home page user friendly, veloce da caricare(che al tempo della connessione a 56k non era certamente un dettaglio irrilevante)
- La sua Grafica essenziale ma curata
- Assenza di banner e di qualsiasi altro messaggio pubblicitario, al di fuori dei link sponsorizzati.
- La percezione che ha dato all’esterno di specialista della ricerca sul web.
Riassumendo direi che il primo successo di Google è stato quello di sapersi posizionare ottimamente nella mente degli utenti web
Prendo spunto da una mail che mi è arrivata questa sera per scrivere delle care vecchie door page! Nella mail, mi si chiedeva come mai nelle serp di google fossero presenti, tra i primi risultati, ancora delle pagine con redirezione.
All’amico che mi ha scritto ho risposto che fortunatamente questa tecnica è stata fortemente penalizzata dall’ultimo update di Google (jagger). Però, da quello che ho potuto osservare, questo è vero solo per le aree molto competitive e/o per key che restituiscono molti risultati, mentre per settori di nicchia o comunque settori non competitivi nelle serp di Google possiamo ancora trovare molti siti che utilizzano dorway o div nascosti(altro fattore molto penalizzato da jagger).
Da questo si deduce che Google utilizza due pesi e due misure: per le aree molto competitive, quindi con abbondanza di risultati, gli algoritmi del MDR si sono fatti molto più rigidi, cosa che invece non è avvenuta per settori poco affollati dove Google ha fame di risulati.
Con questo articolo non voglio incoraggiare l’uso di tali tecniche quando si opera in aree non competitive, voglio solo chiarire che in qualunque momento Google può decidere di applicare anche a questi campi(ed ha dimostrato di poterlo fare) i suddetti algoritmi e penalizzare fortemente i nostri siti.
Una indicizzazione di qualità, non basata su tecniche scorrette, è di sicuro più lenta, ma e altrettanto sicuramente più efficace e sicura nel lungo periodo.
Oggi ho deciso di dire la mia su un altro tema frequente nei forum del settore:come indicizzare i siti in flash. Vorrei prima di tutto mettere in chiaro una cosa che poco c’entra con l’indicizzazione, ma che ha un gran peso sulla navigabilità e l’usabilità di un sito: è vero che questo programma ci permette di fare delle splendide animazioni, ma non lasciamoci prendere la mano e ricordiamo che l’utente internet non sempre è disposto, anzi quasi mai, ad aspettare la fine delle nostre belle presentazioni per accedere alle informazioni che cerca.
Detto questo passo all’elenco delle mie poche regole, che, come sempre, non hanno la pretesa di essere verità assoluta, ma mie personali considerazioni:
- Evitare di costruire il sito in un unico swf, ma creare un filmato per ogni area del sito.
- Prevedere anche un menù html che linka le varie pagine del sito.
- Creare una sitemap linkata dalla home
- Dar vita ad una versione html del sito, in modo da permettere allo spider di trovare più facilmente le informazioni che cerca e agli utenti di scegliere il tipo di navigazione che preferiscono.
- Usare il tag <noframe> per fornire altri contenuti agli spider. (Attenzione però a non esagerare nell’utilizzo di questo elemento!)
Detto questo vorrei soffermarmi più a lungo sul primo punto che ho citato, in quanto lo ritengo molto importante.
Non sviluppare tutto il sito in un unico swf, ci permette di avere più pagine html, di conseguenza possiamo:
- Lavorare meglio sui tag title e description
- Lavorare sul nome delle pagine e tematizzarlo alle key principali per le quali vogliamo indicizzarle.
- Fornire più pagine al motore di ricerca.
- Indicizzare delle pagine per key specifiche(l’utente che arriva dai MDR non dovrà subirsi tutta la presentazione del sito, ma arriverà direttamente alla pagina che contiene informazioni da lui cercate.)
- In caso di keyword advertising possiamo decidere più facilmente la pagina che desideriamo come landing page. Molte volte, infatti, una volta cliccato su un link sponsorizzato, l’utente chiude la pagina web, perché si ritrova d’avanti una lunga animazione e non una pagina che contenga una call to action precisa.
Non mi resta che augurarvi buon lavoro
Finalmente un giornata di festa dopo tanto duro lavoro
.
Mentre cammino per il centro di Milano mi viene in mente di cercare un po’ di riparo dal freddo(che tempaccio!!) in una libreria. Inevitabilmente ho iniziato a cercare tra i libri qualcosa che potesse interessarmi e, come mi succede spesso, mi sono ritrovato con svariati libri in mano.
Visto l’esborso economico che avrebbe comportato il comprarli tutti
, ho letto e riletto la breve presentazione posta sul retro, nel tentativo di sceglierne uno.
Ed è in questo momento che mi è balenata in testa la similitudine tra le landing page e l’abstract del libro.
Entrambi devono:
- Presentare un prodotto nel modo più sintetico, completo e convincente possibile
- Indurre l’utente all’azione(in questo caso l’acquisto)
- Competere con altri prodotti simili cercando di evidenziare i propri punti di forza.
Inoltre entrambi possono sfruttare, anche se in maniera diversa, gli stessi canali di comunicazione: la grafica e il testo.
Dopo queste considerazioni ho deciso di non comprare nessuno dei libri che avevo scelto.
Per oggi niente tasso di conversione grazie!
Il mio precedente articolo(di cui non menziono il titolo per non aumentare il fenomeno, visto che ho già avuto un discreto aumento di utenti non in target
) mi ha evidenziato ancora di più che si è ben lontani da un web semantico. Il funzionamento dei MDR è ancora molto legato al “lessico”.
Gli altri argomenti trattati nel mio blog, non hanno evidenziato a Google e compagni, che il mio sito poco c’entra con la trasmissione televisiva (“occulto il nome”).
A questo punto mi chiedo se un link da un eventuale sito ufficiale della trasmissione stessa, al mio blog non venga percepito dai MDR come un link a tema
Dopo aver letto l’articolo di fradefra sul pay per click ho deciso di postare alcune mie riflessioni/regole sull’uso di questo strumento. Per una definizione più precisa del pay per click potete rifarvi al post sopra citato, io mi limiterò a dire che questo servizio permette, tramite un investimento monetario, di assicurare visibilità ad un sito all’interno dei collegamenti sponsorizzati, per determinate keywords. Il sistema più famoso di pay per click è l’Adwords di Google, a cui si aggiungono gli ambienti gestiti da Overtute e Miva.
Ciò che vale per il posizionamento naturale, è ancora più vero per il pay per click, ossia lo scopo non è solo quello di far aumentare le visite al sito, ma quello di veicolare traffico targettizzato facilmente convertibile in contatti, anche perché le visite, in questo caso, generano un costo.
Le regole principali che consiglio di tenere bene in considerazione nell’uso del pay per click sono:
- Scegliere delle keyword legate in modo specifico al proprio business. Non molto tempo fa leggevo sul forum di html di un investitore che pretendeva di apparire su tutte le ricerche che contenessero la parola Roma. Sinceramente non ho indagato sul tipo di business della persona in questione, ma investire su ricerche che possono spaziare da voli Roma ad idraulici Roma non mi sembra un giusto modo di veicolare traffico qualificato. Sicuramente le visite generate sarebbero state tante, ma altrettanto sicuramente il ROI(Ritorno degli Investimenti) sarebbe stato molto basso.
- Usare un copy accattivante ed esclusivo che ci permetta di mantenere un buon livello di click through, anche attraverso l’uso di una forte call to action
- Non usare una pagina generica del sito come pagina di atterraggio del click, ma costruire delle landing page specifiche coerenti con la call to action.
- Mantenere le promesse fatte nel copy(se il copy recita voli per Milano a 89 euro, una volta cliccato non ha senso presentare voli a partire da 200 euro)
Non mi resta che augurare un buon ROI a tutti
(Almeno secondo Google)
Questa mattina mi sono trovato di fronte ad uno dei più divertenti casi di indicizzazione non voluta, in cui mi sono imbattuto. Controllando le statistiche del mio blog, ho notato un notevole aumento di visite. Dopo la prima fase di esaltazione personale, sono andato a controllare le keyphrases di arrivo dai MDR, e qui il mio ego è stato subito distrutto
. La maggior parte dell’aumento delle visite è dovuto a key del tipo:”blog di salvatore di uomini e donne”, “blog di salvatore Paola uomini e donne”, “sito salvatore uomini e donne”” ecc.
Insomma a quanto sembra un mio omonimo sta partecipando alla trasmissione della De Filippi, sta corteggiando una ragazza che si chiama come la mia collega(di cui ho pubblicato una email) ed io in un mio articolo ironizzavo su alcune differenze tra uomini e donne.
Questo episodio, oltre a divertirmi mi ha confermato sempre di più l’importanza dei contenuti testuali per l’indicizzazione.
P.S . spero che Maria De Filippi non me ne voglia, anche perché dopo questo articolo le mie posizioni nelle suddette serp subiranno un notevole miglioramento
In uno dei miei primi post ho sostenuto l’importanza di definire con esattezza il target al quale il nostro sito si rivolge. A questo fattore, molto importante, propongo di affiancare l’individuazione della “stagionalità delle ricerche.”. Mi spiego meglio: le query che gli utenti formulano ai MDR cambiano a seconda dei periodi dell’anno e della vicinanza ad una particolare ricorrenza. Facendo un esempio pratico ed ipotizzando di gestire un sito che ha come obbiettivo la vendita online di borse femminili, le key principali sulle quali puntare potrebbero essere affiancate di volta in volta, a seconda del periodo dell’anno, dalle seguenti key secondarie:
- Gennaio : saldi borse donna
- Febbraio : Regali per San Valentino
- Giugno : Borse Estive
- Luglio: Borse per il mare
- Agosto: Borse per il mare
- Settembre:saldi estivi borse donne
- Ottobre:nuovi arrivi autunnali borse
- Dicembre:Regali di natale borse
(tengo a precisare che il mio voleva essere solo un esempio è non un’indicazione precisa delle key da scegliere.
)
Questa attività, oltre a migliorare l’indicizzazione e le performances del nostro progetto, ci spinge a creare sempre nuovi contenuti specifici e quindi a migliorare la qualità del nostro sito web. Quindi ancora una volta sostengo che per indicizzare bene un sito servono tanti contenuti testuali, analisi dei bisogni degli utenti ed un pizzico di fantasia
Questo tag, un tempo tenuto molto in considerazione dagli spider, ad oggi ha perso molta della sua importanza ai fini del posizionamento. Non sono rari i webmaster che decidono di farne addirittura a meno nei loro siti.
Per quanto mi riguarda, sarò un nostalgico, ma una delle piccole fissazioni che ho conservato nel costruire una pagina web è, invece, proprio rappresentata da questo meta tag. E’ vero il suo valore non è in grado di influire in maniera significativa sulla posizione di un sito nelle serp, però se siamo bravi e fortunati, grazie alla description possiamo riuscire a decidere con precisione il messaggio visualizzato nelle serp in relazione alle nostre pagine. Avere un buon copy nei risultati dei MDR può, ed anzi rappresenta, un notevole punto di forza rispetto ai nostri competitor posizionati nelle immediate vicinanze del nostro sito.
Nello scrivere una description seguo alcune regole, che come al solito non hanno la pretesa di essere una verità oggettiva, ma nascono da deduzioni che ho avuto modo di fare nel corso della mia attività.
- La lunghezza del testo varia da un minimo di 200 ad un massimo di 250 caratteri
- Le prime posizioni della frase contengono la key principale della pagina, riportata anche nel tag title
- Il copy ha,di norma, una forma confidenziale per tentare di suscitare emozioni e curiosità nell’utente.
- Se possibile tento di ripetere la key principale, magari con una piccola variazione, anche alla fine del copy della description
Come ultimo passo, prego che i MDR ascoltino le mie preghiere e visualizzino la mia description nelle loro serp
Colgo l’invito, anche se in spaventoso ritardo, che mi è stato fatto dal mio amico Stefano Gorgoni, per pubblicizzare un bella e simpatica iniziativa promossa dall’AICEL(Amici italiani del Commercio Elettronico) volta a promuovere lo sviluppo del commercio elettronico in Italia.
L’associazione pone l’accento, in particolare, su “sette buoni motivi” che rappresentano la forza del commercio online:
- Comodità
- Convenienza
- Scelta
- Originalità
- Tempo
- Tutela
- Privacy
Per una spiegazione dettagliata delle sette caratteristiche appena citate riporto al sito ufficiale.
Non posso che fare i miei migliori auguri a questa iniziativa e sperare che serva a minare e distruggere i falsi pregiudizi che ancora, purtroppo, in Italia ruotano intorno al Commercio Elettronico.