Rimpiango il Page Rank

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Ebbene si, mai avrei creduto di arrivare a questa affermazione, e invece….
Almeno prima si lottava solo contro di lui (sia tra SEO che dai clienti). Ora invece una nuova malattia pervade il mondo del Search Marketing: La “qualunque cosa” Rank.

Abbiamo iniziato con il Trust Rank, continuando con l’Authoirity Rank, sono seguiti a ruota il Content Rank, il keyword Rank, l’Age Rank, il Link Rank, il Position Link Rank, il Social Rank.

Ma diciamoci la verità, ma ‘sto Rank…
E’ possibile che ogni evento, compreso lo svegliarsi tardi la mattina, sia attribuibile a un famigerato Rank?!?

Capisco benissimo le ragioni del successo iniziale del page rank, soprattutto, tra i client: finalmente dopo tante cose misteriose sul SEO, la barretta verde forniva loro qualcosa di realmente visibile, un punto al quale aggrapparsi.

Capisco, sempre facilmente, che la barretta verde abbai scatenato lotte interne tra i SEO, una specie di gara “a chi ce l’ha più lungo”, ma ora con tutti questi Rank, si rischia di generare un’orgia!

Come si manifesta la malattia: il sintomo più frequente è sicuramente “l’occhio curioso – falso furbo”, seguito da un “sorrisino beffardo”.

Perché direte voi?
Perché le persone che mi pongono domande su questi fantomatici e terribili “Rank”, di solito assumono una espressione che vuole essere tra il furbo e il “vediamo se lo sa e quanto ne sa”.

C’è da dire che però la “qualunque cosa” Rank, ha anche un effetto benefico su chi ne è afflitto, perché, qualunque sia il problema, permette sempre di trovare un Rank colpevole del misfatto.

Come si cura: al momento nonostante vari tentativi, non sono riuscito a guarire nessuno dei malati che ho incontrato. Sono ben accetti tutti i suggerimenti.

Concludo dicendo: evviva il Page Rank!

Pay per click nostrano. In bocca al lupo!

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Da molte fonti, sia colleghi che clienti, continuo a sentire lamentele sullo strapotere, e sul quasi monopolio(soprattuttoin Italia), che ormai Google occupa nel search marketing, in particolare nel pay per click.

Per questo accolgo con molto interesse e curiosità la nascita del circuito di Premium Publisher Network: consorzio per la pubblicità on line che unisce due importanti attori editoriali come RCS e l’Espresso.

L’offerta del circuito, almeno per ora, sembra basata su una piattaforma di pay per click che permette di acquistare visibilità sui siti dei propri marchi editoriali.
Insomma un Adsense nostrano :-)
Certo il canale “content”, finora, non ha mai avuto il successo del canale “search”, però almeno abbiamo un altro canale da testare :-)